Generare effetti di crescita
“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”.
Dal film L’attimo fuggente
Il dubbio è ciò che ci permette di crescere e metterci in dubbio e metterci in moto per confrontarsi con gli altri, lasciarci contaminare o contaminare per guidarli. Per questo per noi la formazione è importante. Permette di far crescere l’individuo, l’azienda e più in generale la collettività.
Tutti noi abbiamo degli obiettivi ed è giusto perseguirli, ma senza una coerente formazione che ci permetta di affinare le nostre capacità, qualsiasi ambizione risulterà inutile. Applicando e condividendo un metodo, la formazione può diventare uno strumento importante e decisivo attraverso cui noi possiamo DECIDERE e SCEGLIERE ed ottenere i risultati che vogliamo.
Quando pensiamo alla Formazione spesso ci sovviene alla mente l’immagine di una persona dietro la cattedra e tutti gli altri insieme, distanti, che passivamente la ascoltano non interagendo tra loro. Noi vogliamo rovesciare questa prospettiva, poiché è cambiando i diversi punti di vista che si ottiene davvero un risultato. Per fare ciò, basiamo la formazione sulla DIDATTICA ESPERIENZIALE e sul modello della complessità. Anche per le sessioni d’aula, si opterà per una didattica non di tipo tradizionale ma in modalità di DIDATTICA DIFFERENZIATA, andando ad utilizzare dei materiali didattici innovativi che permettono di far emergere le caratteristiche degli allievi.
La metodologia della didattica differenziata prevede infatti che gli studenti svolgano in classe attività diverse contemporaneamente, lavorando in autonomia o suddivisi in piccoli gruppi: in questo modo, i partecipanti diventano attivi, riconoscere il proprio ruolo e si favoriscono dinamiche spontanee di collegamento favorendo la comunicazione e l’inclusione. Non esisterà mai un momento in cui l’individuo non sarà se stesso e in cui non si sentirà allo stesso tempo parte di un gruppo, poiché è grazie al lavoro autonomo che insieme si costruisce qualcosa.
La base di questa didattica è la valorizzazione delle differenze, poiché sono una fondamentale ricchezza. È giusto che soprattutto nell’ambito lavorativo ognuno possa esprimersi liberamente, per non diventare semplicemente una massa, ma un insieme di persone ognuna cosciente del proprio ruolo. Di questi tempi specialmente, in cui il lavoro specie con l’avvento delle nuove tecnologie diventa sempre più spersonalizzante, è importante costruire un dialogo ed un confronto. Tale confronto ci consente di sviluppare una maggiore tolleranza verso gli altri. L’aula diventa un ambiente non di mero trasferimento di conoscenze, ma aperto, dove le varie competenze trasversali si possono confrontare, e mirare allo sviluppo delle cosiddette soft skill. Il docente diventa allora un facilitatore che predispone i materiali e gli strumenti di lavoro, ma non certo un monarca. Lascerà infatti che ogni allievo scelga in quale modalità svolgere i compiti assegnati: questa modalità d’aula permette di intervenire in modo più capillare ed efficace sulle singole situazioni, correggendo tempestivamente eventuali errori prima che diventino prassi, in questo senso parte della didattica diventa la scheda di autovalutazione. Uno degli aspetti positivi dell’adozione di questa metodologia è la prospettiva con cui guarda al concetto di “differenza”, laddove questa non rappresenta più una difficoltà, ma si fa elemento da valorizzare, risorsa su cui costruire un progetto formativo.
È chiaro che tutto questo deve partire dagli insegnanti. Se il docente è il primo a non valorizzare chi ha di fronte, è impossibile qualsiasi approccio che valorizzi talenti e peculiarità. Per questo, la HER negli anni ha erogato corsi di aggiornamento per Insegnanti di ogni ordine e grado; collabora con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione attualmente su un progetto di Formazione degli Insegnanti e dei Formatori al fine di consentire sia ai docenti che ai formatori, di acquisire delle competenze sulla gestione dell’aula, dei gruppi, di come rendere della comunicazione efficace. I Seminari sono orientati a fare in modo che i docenti acquisiscano delle tecniche, delle metodiche, delle strategie e degli strumenti non solo per rendere più efficaci i loro contenuti, ma anche per rendere l’ambiente formativo più accogliente possibile. Con il Dipartimento stiamo collaborando sul Modello della Complessità nello specifico sul risultato di questa metodica nell’ambito dell’apprendimento e della restituzione di questo apprendimento in termine di competenze e di conoscenze al fine di innovare il sistema di verifica e certificazione delle competenze. Nel verificarle non bisogna fare tabula rasa di ciò che si ha di fronte, ma anzi valorizzare l’unicità della persona. Specie in un ambito aziendale, è importante tener conto delle opinioni e delle esperienze di ognuno.
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