H.E.R. Human Evolution Resource APS ETS

Salute

Collaborare con la natura

“La nuova visione della realtà è una visione ecologica in un senso che va molto oltre le preoccupazioni immediate della protezione dell’ambiente. Per sottolineare questo significato più profondo dell’ecologia, filosofi e scienziati hanno cominciato a fare una distinzione fra “ecologia profonda” e “ambientalismo superficiale”. Mentre l’ambientalismo superficiale è interessato ad un controllo e ad una gestione più efficienti dell’ambiente naturale a beneficio dell’”uomo”, il movimento dell’ecologia profonda riconosce che l’equilibrio ecologico esige mutamenti profondi nella nostra percezione del ruolo degli esseri umani nell’ecosistema planetario. In breve, esso richiederà una nuova base filosofica e religiosa.”

Fritjof Capra

Le parole sono importanti. Ci parlano e ci dicono chi siamo. E la parola salute, forse, è la più importante di tutti. La sua etimologia già ci indica il suo profondo significato: dal latino salus, che significa salvezza. Da questo deriva anche il famoso saluto, con cui “auguriamo la salvezza”. La salute è la nostra salvezza, la nostra integrità, l’aspetto più importante della nostra vita.

Sappiamo tutti che quando ci approcciamo al mondo che ci circonda ne veniamo e influenzati, ma soprattutto lo influenziamo. Avendo condizionato il nostro ambiente, abbiamo compromesso la sua salute e quindi anche la nostra. Allora, è giusto chiedersi come possiamo proteggere la nostra salute oggi se, come continuamente sentiamo dire, viviamo in un mondo inquinato, mangiamo cibo dannoso, beviamo acqua contaminata, respiriamo un’aria irrespirabile. Viviamo in ambienti inquinati e pensiamo pensieri inquinati.

Allora, per noi stessi in primis, è giusto avere, al contrario, pensieri ecologici. Quando si parla di “ecologista” nell’immaginario collettivo spesso pensiamo ad un rigido bacchettone che vuole impedire il progresso. Specie ultimamente lo scetticismo ci sta portando sempre più a vivere cinicamente questa figura. In realtà, è vero che all’ecologista appartiene l’atto di “controllare” il progresso dell’umanità, ma non per frenarlo, bensì per fare in modo che avvenga con meno inquinamenti possibili e senza impatti troppo gravi sull’ambiente e, di conseguenza, sulla nostra salute. Non inquinare, utilizzare energie alternative, mantenere pulito il paesaggio, installare filtri e depuratori, conservare e preservare il più possibile la biodiversità e il patrimonio naturale, creare delle “isole” di possibile fruizione pubblica come i Parchi, significa costruire la nostra salute, la nostra salvezza.

Tali azioni però risultano gocce nell’oceano, e non sono certo risolutive. Specie se si continua ad avere come priorità il “profitto a tutti i costi”, il pensiero più inquinato ed inquinante possibile. La prima ecologia da fare, quindi, il primo ambiente da ripulire è quello della nostra mentalità. Bisogna sviluppare una mente altruistica e di conseguenza una vera ecologia della mente, che riflettendosi su se stessa, diventa ecologia dell’ambiente. Per ora, invece, sul fronte ambientale, i risultati ottenuti sono solo transitori, uno slittamento nel tempo di problemi che sembrano ad oggi insolubili e irreversibili.

Ad oggi il pensiero ecologista si divide in due categorie:

l’ecologia di superficie, che ha per scopo la diminuzione dei problemi di inquinamento e la salvezza degli ambienti naturali, senza intaccare la concezione del mondo nella cultura occidentale;

l’ecologia profonda, in cui vengono modificate radicalmente le concezioni filosofiche dominanti dell’Occidente: in questa forma di pensiero si dà un’importanza metafisica alla Natura, superando il concetto restrittivo e fuorviante di “ambiente che appartiene all’uomo”.

Una delle obiezioni che viene mossa all’ecologia profonda è che non comporti azioni concrete. In realtà una simile rivoluzione culturale, un vero e proprio cambio di paradigma, comporta una serie di cambiamenti che si svolgono in un arco di tempo relativamente lungo, poco percepibili a livello concreto e razionale. Probabilmente all’epoca di Cartesio nessuno avrebbe mai immaginato quali potessero essere i risvolti che stiamo vivendo noi oggi. 

Se vogliamo ottenere risultati, allora, cosa dobbiamo fare?

Come associazione HER ci stiamo impegnando oggi in due azioni progettuali importanti:

 

  • Partecipazione agli studi di fattibilità del progetto di viaggio su Marte, in quanto riteniamo che una delle azioni fondamentali per la riuscita della missione sia quello di sviluppare tecnologie e comportamenti in linea con la convinzione che, per sopravvivere, sia fondamentale allinearsi con la natura e trovare il modo di collaborare con essa.
  • Condividere con le aziende che lo desiderano il modello della complessità, che è di fatto lo strumento principale per creare un’ecologia profonda.

 

Insieme possiamo salvarci, possiamo salutare il nostro pianeta, ma non per dirgli addio, bensì per augurargli solamente salute e così anche a noi.

 

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